Il recente affermarsi della medicina rigenerativa ha alimentato nuove speranze nella cura di problematiche ortopediche.
Le soluzioni terapeutiche più utilizzate sono il PRP (gel piastrino ricavato dal sangue del paziente contenente i fattori di crescita) o le cellule mesenchimali multipotenti prelevate dalla cresta iliaca o dal tessuto adiposo sempre dello stesso paziente.
In caso di artrosi però (meglio se nei primi stadi) queste terapie sono utili a eliminare o alleviare il sintomo principale (il dolore) e a recuperare la mobilità in maniera piuttosto rapida; per stadi più avanzati di artrosi è possibile invece rallentare la progressione della malattia, ottenendo miglioramenti della sintomatologia (anche per un paio di anni circa) e rimandando quindi l’indicazione chirurgica di una futura protesi.
Per lesioni condrali o osteocondrali isolate in pazienti giovani e anche sportivi possiamo ottenere eccellenti risultati optando per un innesto a base di PRP e cellule staminali “integrati” tra loro con l’aggiunta anche (se necessario) di tessuto bioingegnerizzato multistrato in idrossiapatite o biologico (polimerico e/o collagenico).
Altrettanti ottimi risultati li possiamo ottenere nelle lesioni muscolari e tendinee, come valido stimolo biologico per indurre una rigenerazione completa del tessuto leso, piuttosto che una riparazione disorganizzata e quindi una più alta percentuale di rischio di recidiva.
Tanto per fare un esempio, in una lesione di terzo grado dei flessori della coscia di un calciatore professionista è ormai una pratica terapeutica comune eseguire, a distanza di 4-5 giorni dalla lesione, da 3 a 5 infiltrazioni locali ecoguidate del distretto muscolare interessato di PRP (1 ogni 3 giorni); a questo si aggiunge un ricco programma di fisiochinesiterapia specifica con le tecniche più moderne e innovative (ad esempio TMG, BMS, IVT, high-tone therapy, etc).
In conclusione ribadisco che lo scopo primario di queste tecniche non è risolvere condizioni patologiche in maniera miracolosa, bensì creare le condizioni affinché la riparazione/rigenerazione dei tessuti danneggiati avvenga mediante percorsi biologici e fisiologici.